Da sinistra, il regista Sanjay Patel e la produttrice Nicole Grindle |
Il cortometraggio è ispirato alla storia personale del regista Sanjay Patel, che ha unito quello che amava con quello che ignorava, ed è la storia del piccolo Sanjay, che allontana la cultura indiana dei suoi genitori per avvicinarsi a quella americana dei suoi amici a scuola. Infatti Sanjay preferisce guardare i cartoni in tv che unirsi in preghiera al padre, ma quando è costretto a fare le preghiere mattutine, immagina tre dei indiani prendere vita come fossero supereroi americani, e si ritrova nella sfida tra questi e un mostro fastidioso.
Regista e produttrice con il poster autografato |
"Ho decisamente rifiutato la cultura dei miei genitori. Volevo essere un americano," Patel ha confessato. "Dopo di che c'è stata l'esplosione della cultura rave che mi rimaneva in testa tutto il tempo. Le immagini del Goa trance erano dappertutto sugli album musicali. Mi ha portato a vedere le credenze dei miei genitori in maniera diversa." Solo allora Patel si è avvicinato all'arte e alle storie della cultura di suo padre. "E quando lo feci, grazie a quello che leggevo e vedevo, ho riesaminato e riabbracciato la cultura.
Il corto al panel è stato proiettato ben due volte, la prima all'inizio del panel, e la seconda alla fine. Nel mentre invece il regista Sanjay Patel e la produttrice Nicole Grindle hanno parlato del corto e soprattutto di quanto questo si basi sull'esperienza personale del regista, tra cui un video reazione del padre di Patel. Venuto per la prima volta negli studi Pixar, suo padre non aveva mai visto nessuno dei film a cui suo figlio aveva lavorato, e nemmeno un singolo film in all'incirca quarant'anni. Il video mostra suo padre che cerca di dare la sua reazione al corto, mentre cadeva in lacrime, essendo stato molto preso dal livello personale della storia. Grazie a questo video la quantità emozionale del corto è cresciuta ancora di più, come racconta Peter Sciretta di Slash Film.
La prima volta che il corto è stato proiettato nella sala, pensavo a quanto questo era diverso paragonato agli altri corti Pixar e Disney. Sanjay's Super Team sembra un progetto molto più personale degli altri corti Pixar che lo hanno preceduto.
La prima impressione che ho avuto dopo la proiezione era ammirazione piuttosto del solito amore che invece provavo vedendo gli altri corti Pixar. Ma ho avuto la fantastica esperienza di guardare il film una seconda volta alla conclusione del panel e ho avuto una risposta completamente diversa. La seconda volta che ho guardato il film ho avuto una connessione emozionale più forte con la storia. Potrei avere anche pianto un pò.
Quello che è cambiato nella mezz'ora durante la prima e la seconda visione? Pixar ci ha presentato la storia dietro al corto. Conoscendo la storia personale mi ha fatto apprezzare il corto in un altro livello.
Fonte: Yahoo Movies |
La prima versione del corto era intitolata Thief (ladro), ed era estremamente diversa dal cortometraggio finito. Nel panel hanno mostrato questa versione attraverso degli storyboard, in cui il bambino sta leggendo un fumetto supereroistico che finisce con un cliffhanger. Così, volendo sapere come va a finire la storia, ruba delle monete dalla scatola delle donazioni per andare a comprare il nuovo numero. Ma prima che questo possa accadere, viene catturato da dei preti indù e viene mandato nel mondo delle divinità indiane. E' lì che ha una battaglia sullo stile di quelle dei supereroi, simile a quella che è rimasta nel corto finale. Alla fine viene riportato nella realtà e vede quello che è successo a lui disegnato su un muro. La storia degli dei adesso per lui ha un significato maggiore. Il bambino decide di rimettere a posto il denaro rubato dalla scatola delle donazione, insieme a quello guadagnato. Ritorna così a casa per disegnare il suo fumetto, ispirato agli dei e alla cultura che prima ignorava. Questa è stata la versione che ha presentato a John Lasseter, che invece gli suggerì di raccontare una storia più vicina alla sua infanzia.
Fonte: Twitter @mefitzgerald |
Dopo queste reazioni positive e soprattutto la gravitas che il corto porta con sé grazie alla storia personale del regista, si guarda agli Oscar con speranza, secondo IGN "In generale, Sanjay's Super Team è un grande corto d'animazione che, si spera, sarà ricordato quando sarà tempo di Oscar." Oppure, secondo Business Insider, il corto "è una delle più carine esche da Oscar che non vedevamo da tempo." Pixar non vince un Oscar per il miglior cortometraggio da Pennuti spennati, e non viene nominato da La Luna.